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MONITORAGGI AMBIENTALI

La discarica viene costantemente controllata in tutte le sue fasi di vita, dalla realizzazione alla gestione dopo la sua chiusura. Tutti i controlli vengono fatti seguendo un piano di sorveglianza e controllo che prevede una serie di parametri da misurare attraverso dei sistemi di prelevamento ed analisi. l monitoraggio viene svolto su: 1) ACQUE SOTTERRANEE 2) ACQUE SUPERFICIALI 3) PERCOLATO PRODOTTO DAI RIFIUTI 4) EMISSIONI DI GAS DALLA DISCARICA E QUALITÀ DELL'ARIA PRESENTE NELLE VICINANZE DELLA DISCARICA 5) PARAMETRI METEOCLIMATICI 6) MORFOLOGIA DELLA DISCARICA 7) EMISSIONI CONVOGLIATE DEI MOTORI DI COGENERAZIONE 8) ACQUE DI SCARICO 9) GAS INTERSITIZIALI Il prelievo di acqua sotterranea è possibile grazie ad alcuni pozzetti piezometrici realizzati in diversi punti del sito. Controllando l’acqua sotterranea, con frequenza mensile, è possibile rilevare tempestivamente eventuali inquinamenti. Il controllo dei gas emessi può essere utile per individuare tempestivamente eventuali fuoriuscite del biogas prodotto frutto di rotture nel sistema di captazione dei gas. La nostra discarica è dotata di diverse centraline che consentono la rilevazione dei dati meteo-climatici di precipitazione, temperatura e umidità dell’aria, direzione e velocità del vento. Il monitoraggio della morfologia della discarica permette di seguire nel tempo la deformazione strutturale della discarica che avviene in modo lento con il deterioramento dei rifiuti e quindi con la loro diminuzione di volume. Le acque di scarico provenienti dall’impianto di trattamento del percolato e dagli impianti di trattamento delle acque di prima pioggia, acque lavaggio ruote ed acque nere, vengono prelevati ed analizzati, con frequenza trimestrale, al fine di garantire il rispetto dei limiti previsti nel piano di monitoraggio. Tutti questi monitoraggi vengono svolti anche per le vasche già chiuse (in post-gestione) per 30 anni dopo la loro chiusura.

CONTROLLO RADIOMETRICO

Tutti gli automezzi che entrano nell’impianto vengono arrestati al secondo segnale di stop posto prima del portale per il controllo radiometrico dei rifiuti in ingresso: è l’unica discarica in Sicilia ad esserne dotata. Gli autisti vengono indirizzati alla pesa dove gli operatori addetti effettuano i controlli sulla documentazione di accompagnamento dei rifiuti chiamata formulario identificazione rifiuto. Espletata quest’ultima formalità burocratica, iniziano i controlli veri e propri sui mezzi e i rifiuti conferiti. Il compattatore viene autorizzato a posizionarsi sulla pesa (il bilico) per le operazioni di rilevazione del peso lordo e contemporaneamente effettua un passaggio attraverso un sistema a portale che effettua una scansione di tutto il carico per individuare eventuali rifiuti radioattivi presenti all’interno. Per rifiuti radioattivi si intendono ad esempio dei pannolini o altro materiale di automedicazione intriso di sostanze utilizzate per particolari indagini mediche (Tac con mezzi di contrasto, trattamenti della tiroide, ecc…) che vengono erroneamente smaltiti nel circuito dei rifiuti urbani da parte dei cittadini una volta dimessi dalla struttura medico ospedaliera, invece che seguire la filiera dei rifiuti speciali. I mezzi che dovessero riportare valori di radioattività anomali, saranno fermati e resteranno in quarantena fino a quando torneranno nella norma. Nel caso in cui dopo la quarantena i valori non dovessero tornare nella norma, il rifiuto radioattivo sarà selezionato e recuperato e la restante parte dei rifiuti non radioattivi saranno conferiti in discarica in totale sicurezza. Se, invece, tutto è regolare l’operatore effettua una prima ispezione visiva del mezzo e del suo carico al fine di evidenziare eventuali anomalie o non conformità nel rifiuto trasportato anche con rilievo fotografico se necessario, per evidenziare eventuali perdite di colaticcio, presenza di rifiuti penzolanti e verificare le condizioni di regolare funzionamento dell’automezzo per il conferimento. Se il controllo ha esito positivo, il mezzo viene pesato e il dato viene registrato sul sistema gestionale. Solo allora il compattatore viene autorizzato a dirigersi presso l’area di scarico.

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VERBALI ARPA

Una discarica controllata è un impianto di smaltimento finale dei rifiuti, che consente l’interramento di rifiuti in condizioni di controllo ambientale e sanitario. Al fine di garantire il controllo di tutte le matrici ambientali, la discarica viene sottoposta ad un Piano di Monitoraggio Ambientale, approvato dall’Ente di Controllo ARPA, nel quale con una cadenza temporale ben specificata il soggetto Gestore con l’ausilio di laboratori accreditati effettua il campionamento delle varie matrici ambientali. Il Gestore della discarica, ogni anno è tenuto a relazionare agli Enti di controllo, gli esiti del monitoraggio ambientale indicando altresì i quantitativi di rifiuti in ingresso e quelli in uscita oltre a rappresentare ogni altro fatto rilevante occorso nel periodo oggetto di relazione. Ecco i verbali delle attività di controllo svolte dall’Arpa di Agrigento il 12 maggio 2021.

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QUALITÀ DELL'ARIA

La discarica viene costantemente controllata in tutte le sue fasi di vita, dalla realizzazione alla gestione dopo la sua chiusura. Tutti i controlli vengono fatti seguendo un piano di sorveglianza e controllo che prevede una serie di parametri da misurare attraverso dei sistemi di prelevamento ed analisi. L’attività di monitoraggio riguarda anche le emissioni di gas dalla discarica e qualità dell’aria presente nelle vicinanze della discarica e i parametri meteoclimatici. Il Piano di Monitoraggio e Controllo approvato da ARPA Sicilia, prevede un controllo mensile della qualità dell’aria con particolare attenzione a polveri sottili, metano, idrogeno solforato e SOV, installando 3 stazioni di rilevazione lungo la direttrice del vento predominante all’atto del rilievo. Dal sopradetto monitoraggio non è emerso alcun valore significativo. La Catanzaro Costruzioni, inoltre, di propria iniziativa, ha effettuato di recente (2020) uno studio sulle emissioni in atmosfera sviluppando un modello di dispersione e propagazione degli odori nell’ambiente circostante. Gli studi hanno confermato che entro 1 km dalla discarica la percezione di odori molesti è al disotto del valore di 1 olf e quindi non percettibile. Tale risultato è certamente riconducibile a due aspetti fondamentali della gestione della discarica: una corretta gestione del rifiuto abbancato, che al termine delle operazioni di conferimento e compattazione, viene immediatamente ricoperto con materiale arido (sabbia di cava) e/o teli di copertura biodegradabili; un’efficiente funzionamento del sistema di captazione del biogas, che consente di aspirare dall’ammasso dei rifiuti il biogas prodotto dalla degradazione degli stessi e convogliarlo presso il motore di produzione di energia elettrica.

BIOGAS

Il Biogas si ottiene dalla fermentazione anaerobica della componente organica dei rifiuti abbancati all’interno della discarica. Per la formazione del biogas occorre che si creino determinate condizioni nell’ammasso dei rifiuti quali la presenza di batteri metanigeni, condizioni di anaerobiosi (assenza di ossigeno), temperature pari a circa 55. Il biogas quindi per prodursi necessita di un arco temporale di circa 3-5 anni. Il biogas viene captato dai pozzi verticali realizzati successivamente all’abbancamento. Ciascun pozzo è collegato ad una sottostazione di regolazione, dove personale qualificato della Catanzaro Costruzioni effettua le necessarie misurazioni sulla composizione del biogas (% CH4 e %O2) al fine di migliorare la qualità dl biogas inviato al motore. Tutto il sistema è posto in depressione per il tramite di una soffiante; il biogas a valle delle stazioni di regolazione subisce dei piccoli trattamenti per la depurazione da polveri sottili e per l’abbattimento dell’umidità. Alla fine dei trattamenti il biogas alimenta un motore termico che a sua volta mediante una dinamo produce energia elettrica che viene immessa nella rete nazionale. Il biogas quindi è una fonte rinnovabile per la produzione di energia pulita, nel 2019, ultimi dati certificati, sono stati prodotti 9.428.068 kWh, interamente ceduti alla rete elettrica nazionale, pari al fabbisogno elettrico medio annuo di circa 2.300 famiglie (utenze domestiche). La captazione del biogas svolge quindi un duplice ruolo: sia la produzione di energia pulita che la riduzione delle emissioni di gas serra in ambiente.

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ANALISI DEL PERCOLATO

Il percolato è il prodotto di degradazione della sostanza organica contenuta nel rifiuto abbancato in discarica. Esso inoltre è prodotto anche dall’azione della pioggia che, precipitando sull’ammasso dei rifiuti, percola sino al fondo vasca. La discarica è stata realizzata secondo le Migliori Tecnologie Disponibili (MTD) e quindi ha predisposto sul fondo vasca un sistema di condotte per l’intercettazione del percolato ed il convogliamento dello stesso presso i pozzi di emungimento. Le attività di emungimento del percolato avvengono quotidianamente, stoccando il percolato nei silos in acciaio. Il percolato all’interno dei silos viene successivamente caricato negli autoarticolati di ditte terze abilitate al trasporto del rifiuto (iscritte presso l’Albo Gestori Ambientali) e smaltito presso impianti autorizzati al trattamento dello stesso.

ACQUE SUPERFICIALI

La discarica inquina le falde acquifere? No. Va infatti precisato che nel sito di c.da Materano non vi è alcuna “falda” così come definita dalla normativa. Il sito, infatti, insiste su un ammasso argilloso molto compatto, che presenta una bassissima permeabilità: una goccia di liquido, per percorrere 1 cm impiega ben 31, 7 anni!! La discarica, inoltre, è stata costruita nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 36/2003, con un sistema di impermeabilizzazione dal basso verso l’alto che segue la seguente stratigrafia: strato di argilla compattata; geomembrana impermeabile in HDPE da 2,5 mm; telo geocomposito a protezione della geomembrana in HDPE. Per garantire il massimo controllo e la massima tutela del territori è stato inoltre predisposto un sistema di captazione e convogliamento del percolato verso i pozzi di estrazione del che vengono regolarmente svuotati per smaltire il liquido secondo quanto previsto dalla normativa presso altri impianti. A maggiore tutela, lungo il perimetro delle vasche di discarica sono stati realizzati dei pozzi spia la cui profondità si spinge oltre il fondo vasca in modo da intercettare l’eventuale fuga di percolato dalla geomembrana in HDPE. L’attuale Piano di Monitoraggio e Controllo (PMC), approvato da Arpa Sicilia, prevede un controllo mensile dei livelli di acqua nei pozzi spia e un campionamento delle acque eventualmente contenute. Dal costante monitoraggio delle acque sotterranee non è mai emerso alcun fattore di inquinamento.

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CONTROLLI DI CONFORMITÀ

Una discarica controllata è un impianto tecnologico a tutti gli effetti. Essa è autorizzata dopo un lungo iter tecnico-amministrativo nel quale diversi Enti rilasciano i propri pareri e le eventuali osservazioni e prescrizioni. La fase di costruzione termina con il collaudo delle opere con particolare attenzione alle saldature dei teli in HDPE per l’impermeabilizzazione del fondo vasca e delle pareti. La fase di gestione è invece sottoposta ad un controllo costante delle matrici ambientali la cui tempistica e modalità viene definita nel Piano di Monitoraggio e Controllo. La fase di post gestione inizia al termine della fase di coltivazione e dura per un arco temporale di almeno 30 anni. Nella fase di post gestione le matrici ambientali, seppure con una tempistica più diradata rispetto alla fase di gestione operativa, vengono comunque sottoposte a continui controlli chimico-fisici. Possono essere annoverate tra le bombe ecologiche le discariche abusive che si creano nelle periferie delle città o quelle discariche costruite nell’arco temporale degli anni 50-90, ove la normativa ambientale era inesistente ed i presidi ambientali non garantivano la perfetta tenuta della discarica con emissioni sia nell’atmosfera che nel suolo e nelle falde acquifere. In larga parte si tratta di impianti realizzati da enti pubblici, che oggi sono oggetto di bonifiche con ulteriori enormi costi che sono sostenuti dalla collettività.

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